8 marzo- la giunta comunale adotta la nuova carta dei diritti delle bambine

 

Data:
7 marzo 2021

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La Giunta Comunale di Quartu Sant’Elena ha approvato l’adozione della Nuova Carta dei diritti delle Bambine, approvata nel 2016 durante il Meeting europeo delle presidenti della Federazione Business Professionals Women nel 2016.

Al fine di avviare campagne di sensibilizzazione sul tema, la Giunta ha contestualmente approvato lo schema di Convenzione e collaborazione tra il soggetto associativo proponente FIDAPA-B.P.W. Italy Sezione di Quartu S. Elena e Comune di Quartu S. Elena, finalizzata alla promozione della Carta dei diritti della bambina, senza alcun onere o spesa a carico del bilancio comunale.

La Carta dei diritti della Bambina è un documento unico nel panorama della cultura di genere, redatto dalla BPW Europa a seguito della drammatica condizione femminile denunciata a Pechino nella Conferenza mondiale sulle donne del 1995.

Ispirata alla Convenzione ONU sui Diritti del fanciullo del 1989, a differenza e ad integrazione di questa, che pone sullo stesso piano i due generi, la Carta dei diritti della Bambina li distingue in termini di caratteristiche e bisogni.

Dopo circa 20 anni, l’originaria Carta dei diritti della bambina è stata aggiornata durante il Meeting europeo delle presidenti BPW nel 2016.

La Nuova Carta deve essere letta come una premessa fondamentale per l'affermazione e la tutela dei diritti delle donne fin dalla nascita.

La bambina deve essere aiutata, protetta fin dalla nascita e formata in modo che possa crescere nella piena consapevolezza dei suoi diritti e dei suoi doveri contro ogni forma di discriminazione.

Bambine e bambini devono poter vedere rispettati gli stessi diritti; in Italia e nel mondo tuttavia le prime sono messe di fronte a barriere e ostacoli che troppo spesso lo impediscono.

Ciò determina, soprattutto nei Paesi in via di sviluppo, l'impossibilità per le bambine di uscire dal circolo vizioso della povertà.

Si aggiunga che pratiche tradizionali, quali la mutilazione dei genitali femminili, fino a pochi anni fa di pertinenza esclusiva di alcuni paesi dell'Africa e dell'Asia, sono ampiamente diffuse anche in Italia, poiché ne sono vittime almeno 40.000 bambine e donne immigrate.

È indispensabile, quindi, avviare su queste tematiche campagne di sensibilizzazione rivolte alla cittadinanza, con il coinvolgimento di un'ampia rete di soggetti interessati e dei Media sensibili alle questioni di genere, con particolare attenzione alle discriminazioni delle bambine.

La nuova Carta dei Diritti della Bambina
Ogni bambina ha il diritto:

Articolo 1 Di essere protetta e trattata con giustizia dalla famiglia, dalla scuola, dai datori di lavoro anche in relazione alle esigenze genitoriali, dai servizi sociali, sanitari e dalla comunità.

Articolo 2 Di essere tutelata da ogni forma di violenza fisica o psicologica, sfruttamento, abusi sessuali e dalla imposizione di pratiche culturali che ne compromettano l’equilibrio psico-fisico.

Articolo 3 Di beneficiare di una giusta condivisione di tutte le risorse sociali e di poter accedere in presenza di disabilità a forme di sostegno specificamente previste.

Articolo 4 Di essere trattata con i pieni diritti della persona dalla legge e dagli organismi sociali.

Articolo 5 Di ricevere una idonea istruzione in materia di economia e di politica che le consenta di crescere come cittadina consapevole.

Articolo 6 Di ricevere informazioni ed educazione su tutti gli aspetti della salute, inclusi quelli sessuali e riproduttivi, con particolare riguardo alla medicina di genere per le esigenze proprie dell’infanzia e dell’adolescenza femminile.

Articolo 7 Di beneficiare nella pubertà del sostegno positivo da parte della famiglia, della scuola e dei servizi socio-sanitari per poter affrontare i cambiamenti fisici ed emotivi tipici di questo periodo.

Articolo 8 Di apparire nelle statistiche ufficiali in dati disaggregati per genere ed età.

Articolo 9 Di non essere bersaglio, né tantomeno strumento, di pubblicità per l’apologia di tabacco, alcol, sostanze nocive in genere e di ogni altra campagna di immagine lesiva della sua dignità.

Ulteriori informazioni

Aggiornamento:
07/03/2021, 11:48

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