Si rinnova l'ultracentenaria tradizione della festa di San Giovanni, celebrazioni dal 26 al 30 luglio

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Nel fine settimana le sfilate dal centro città alla chiesetta di Sant'Andrea, nel Parco Parodi, e ritorno.

Data:

22 Luglio 2025

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Nel cuore dell’estate quartese si celebra una delle feste più suggestive della Sardegna, la festa di San Giovanni Battista. Un rito che affonda le sue radici in un passato remoto dove il cristianesimo e il paganesimo si intrecciano in un dialogo spirituale e simbolico. La tradizione si rinnova anche quest’anno, dal 26 al 30 luglio, con un lungo calendario di iniziative e cerimoniali che interesserà sia la città compatta sia il lungomare costiero.

La festa trae infatti ispirazione da un antico rito pagano fenicio punico. Sette ragazze venivano offerte alla divinità come simbolo di fertilità e purezza, accompagnate dal sacrificio di un vitello, animale sacro considerato emblema di forza e abbondanza. Il carro agricolo dedicato, Sa Tracca, su cui viaggiano le ragazze, richiama la prua di una nave fenicia, evocando il viaggio iniziatico e l'offerta votiva alla divinità. Con l'avvento del cristianesimo il rituale si evolse e le sette ragazze, le Traccheras, di anno in anno venivano promesse a San Giovanni Battista, precursore di Cristo e icona di rinnovamento spirituale. L'obriere diventa quindi il vicario del Santo, guida simbolica della comunità. E la processione verso la chiesetta campestre di Sant'Andrea, nella frazione di Flumini, diventa il collante tra la città e il (luogo) sacro, tracciando un percorso di fede e memoria. E nel viaggio i canti tradizionali, i Goccius di Santu Anni, sono vere preghiere cantate, testimoni della devozione popolare.

Anche quest’anno, dopo l’esperienza dell’anno scorso, l’obriere sarà Nicola Deiana, alla guida della Compagnia e quindi primi promotore della festa, coadiuvato dalla moglie Andreina. “Ho conosciuto mia moglie quando aveva appena quattordici anni, quando fu tra le protagoniste della festa, quell’anno organizzata dallo zio - racconta -. Dicono che San Giovanni è anche il protettore dei fidanzati, ed eccoci qua. Da allora San Giovanni ci ha accompagnato fino ad oggi, ci siamo sposati nella chiesa a lui dedicata, abbiamo battezzato lì i bambini e siamo sempre rimasti vicini a lui. Questa per me è una sorta di ringraziamento”.

Un ringraziamento che si aprirà sabato 26 con il raduno delle sette traccheras e la conseguente partenza del corteo storico - quest’anno senza buoi a causa della Dermatite Bovina - da via Sciesca, accompagnato da calessi, carri e diversi gruppi folk, dai suonatori tra i quali Celio Mocco, Gianluca Piras e Michele Deiana, per raggiungere la chiesa nel Parco Parodi di Sant’Andrea. La serata si concluderà con il concerto dei Musalibre. La mattina dopo sono previste due Messe e la Processione mentre nel pomeriggio la sfilata farà il viaggio di ritorno, con partenza alle 19.

La festa, realizzata con il contributo del Comune di Quartu e della Regione Autonoma della Sardegna, proseguirà anche al Parco Parodi con lo spettacolo di Emanuele Garau e nei giorni successivi in via Sciesca con la degustazione del gateaux e diversi concerti: lunedì il coro Clara Voce con il concerto Feminas in musica, martedì con i Dilliriana e mercoledì il gran finale con Maria Luisa Congiu

“La festa di Santu Anni, ormai ultracentenaria, è pienamente parte dell'identità quartese, è una tradizione fortemente radicata nella cultura della città - commenta l’Assessora alle Attività Produttive Tiziana Cogoni -. Già prima di essere nominata Assessora conoscevo il cerimoniale e le celebrazioni, ma viverla dall’interno è stata un’ulteriore scoperata, anche in virtù della bellissima accoglienza riservatami dalla Società. È indubbiamente apprezzabile il rigore delle regole che vige all’interno: solo così si trasmettono le tradizioni, solo così si trasmette la cultura identitaria. Ma è ancora più bella la partecipazione dei ragazzi; ci sono varie generazioni che lavorano insieme, che festeggiano insieme, che vivono questa festa in maniera sublime, con tanto trasporto, che vuol dire anche crescere insieme a Santuanni. Significa condivisione, convivialità, unione di generazioni, qualcosa di cui soprattutto in questo momento abbiamo veramente bisogno”.

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Ultimo aggiornamento

22 Luglio 2025

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