IL COMUNE RICORRE AL TAR CONTRO IL DIMENSIONAMENTO SCOLASTICO IN CITTÀ

Il Comune di Quartu Sant’Elena ha presentato un ricorso per ottenere l’annullamento, previa istanza di sospensione per la delibera RAS 1/8 del 5 gennaio 2024 avente ad oggetto il Piano di dimensionamento scolastico 2024/25, che mira a sopprimere due istituti comprensivi su sei nella terza città della Sardegna.

Data:
4 marzo 2024

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Il Comune di Quartu Sant’Elena ha presentato un ricorso per ottenere l’annullamento, previa istanza di sospensione per la delibera RAS 1/8 del 5 gennaio 2024 avente ad oggetto il Piano di dimensionamento scolastico 2024/25, che mira a sopprimere due istituti comprensivi su sei nella terza città della Sardegna.

L’11 gennaio scorso l’esecutivo quartese aveva deliberato rendendo immediatamente esecutiva la proposta del Sindaco Graziano Milia per la nomina di un avvocato “al fine di vagliare i presupposti per l’ammissibilità e l’esperimento della conseguente azione legale preordinata a scongiurare il dimensionamento in corso”, a partire dal mese di settembre 2024.

La decisione era giunta a seguito di una serie di passaggi in cui sempre il Comune di Quartu per il tramite dei suoi massimi rappresentanti aveva manifestato la propria contrarietà al taglio dei due istituti ed al loro accorpamento con altri presenti nel territorio: da ultimo con una lettera indirizzata dal Sindaco Milia all’Assessore regionale all’Istruzione Biancareddu, in cui si sollecitava l’esigenza di un ripensamento e di una soluzione di garanzia per il sistema delle autonomie scolastiche locali, partendo da una petizione firmata da un numero considerevole di cittadini quartesi.

“Abbiamo espresso con grande chiarezza la nostra contrarietà al progetto di dimensionamento scaturito dalle ultime deliberazioni della Giunta Regionale in materia di Programmazione Scolastica, che intende sopprimere la figura centrale del dirigente in due istituti comprensivi cittadini”, aveva spiegato il Sindaco Graziano Milia. “Ora, in assenza di un riscontro concreto alle nostre perplessità, ci troviamo costretti ad agire in giudizio contro una decisione che riteniamo ingiusta e mortificante per il nostro territorio e per il sistema scolastico locale, che in questi anni ha dato segnali incoraggianti di crescita e di vitalità proprio in quelle realtà che oggi si vorrebbe cancellare. La scuola è al centro di processi e di interventi significativi come ad esempio quelli rientranti nel Pnrr, in cui la presenza del Dirigente è una garanzia di partecipazione e di condivisione nella realizzazione delle azioni programmate. Alla luce di queste sfide, occorre recuperare una visione complessiva ed organica degli interventi da attuare nel mondo della scuola, che preveda un investimento a lungo termine nel settore dell’istruzione e della formazione, con nuove risorse e soprattutto con una visione riformatrice in grado di dare risposte alla società sarda, alle famiglie e ai giovani che intraprendono il loro percorso di istruzione. Tutto il contrario di quello che sta avvenendo”

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Aggiornamento:
04/03/2024, 16:12

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