UNA MOSTRA SULLA CIVILTÀ NURAGICA PER SPINGERE LA SARDEGNA VERSO L'UNESCO

Nella sede dell’ex Convento dei Cappuccini di via Brigata Sassari si è tenuta stamattina la conferenza stampa di presentazione della mostra sulla civiltà nuragica organizzata dall'Associazione ‘La Sardegna verso l'Unesco’, in collaborazione con l'Amministrazione comunale di Quartu Sant’Elena.

Data:
5 novembre 2021

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Nella sede dell’ex Convento dei Cappuccini di via Brigata Sassari si è tenuta stamattina la conferenza stampa di presentazione della mostra sulla civiltà nuragica organizzata dall'Associazione ‘La Sardegna verso l'Unesco’, in collaborazione con l'Amministrazione comunale di Quartu Sant’Elena. Hanno partecipato il Sindaco Graziano Milia, il Presidente dell’Associazione Pierpaolo Vargiu, l’assessore all’Istruzione Cinzia Carta, Marcella Marini referente cittadina de ‘La Sardegna verso l'Unesco’, la Presidente della Commissione Pubblica Istruzione Caterina Giua, la consigliera Luisella Deligios, già promotrice di un ordine del giorno sul tema del riconoscimento del patrimonio nuragico come patrimonio dell’umanità, e l’archeologo Nicola Dessì.

All’incontro ha preso parte anche la professoressa Alessandra Agus, coordinatrice del modulo didattico studiato per l’Istituto Tecnico-economico-tecnologico Primo Levi di Quartu. Il percorso espositivo sarà infatti allestito nella scuola di Pitz’e Serra, all’interno degli spazi del Centro Risorse d’Istituto, aperto alle visite delle altre scuole cittadine. Ma contestualmente all'esposizione, gli studenti saranno coinvolti nella frequenza di un modulo didattico di approfondimento, della durata di una settimana, dall’8 al 15 novembre, curato dai docenti dell’ICT Levi.

Vorrei ringraziare l’associazione per averci dato l’opportunità di proporre nel nostro Comune, ai nostri studenti, una mostra sulla civiltà nuragica, che si pone come obiettivo un traguardo ambizioso e importante - ha commentato l’Assessora alla Pubblica Istruzione Cinzia Carta -. Il riconoscimento delle strutture megalitiche che hanno fatto la storia della nostra Isola e ancora oggi la caratterizzano con un imponente patrimonio archeologico sarebbe un passaggio determinante anche per rilanciare la conoscenza di questa cultura, in Italia in primis, dove ancora oggi viene studiata troppo poco nel percorso scolastico, e nel resto del mondo, con rilevanti conseguenze sul piano turistico e conseguentemente economico. A Quartu abbiamo un bellissimo esempio di quella civiltà: il Nuraghe Diana, situato in posizione strategica sul litorale costiero, rappresenta la struttura a tholos più vicina a Cagliari e quindi più facilmente raggiungibile da tutte quelle persone che per motivi di lavoro o prettamente turistiche transitato per il capoluogo. Stiamo lavorando costantemente, anche con l’organizzazione di conferenze e seminari in loco, per garantire a questo sito strategico maggiore visibilità e valorizzarlo adeguatamente. Siamo quindi pronti a fare rete con l’Associazione e con gli altri Enti. È un percorso lungo, ma iniziando a seminare, con dedizione e fiducia, potremo arrivare prima possibile ai risultati sperati” ha concluso l’esponente della Giunta Milia.

Pier Paolo Vargiu, presidente dell’Associazione La Sardegna Verso l’Unesco, è intervenuto illustrando la valenza del progetto 'Io apro all’Unesco': "Si tratta di un’esposizione itinerante che ha già toccato diverse tappe in Sardegna ed ora approda a Quartu grazie alla grande sensibilità dell’Amministrazione guidata da Graziano Milia. Fin dall’inizio abbiamo scelto di portare questa iniziativa in mezzo alla gente, nell’intento di coinvolgere l’intero popolo sardo verso un obiettivo importante, che è quello che caratterizza la nostra Associazione: 'La Sardegna verso l’Unesco' si propone infatti di far entrare l’antica civiltà sarda e i suoi monumenti nell’ambito del patrimonio dell’Umanità tutelato dall’Unesco."

"Per poter dichiarare un bene patrimonio dell’Umanità - sottolinea Vargiu - “si passa attraverso varie tappe, la prima delle quali è l’ingresso della voce 'antica civiltà sarda' nella tentative list nazionale stilata dal Ministero. Stiamo lavorando già da un anno su questo obiettivo e speriamo di raggiungerlo prima della fine del 2021, per poter poi accedere direttamente alle selezioni Unesco a Parigi”.  Un percorso non facile, ma in cui l’Associazione non è sola: “Oltre 370 Comuni della Sardegna con proprie deliberazioni hanno deciso di supportarci lungo questo cammino. La nostra proposta è appoggiata inoltre da specifici accordi con le università di Cagliari e Sassari e con il CRS4, nonché con l’Ufficio scolastico regionale che ci affianca nella divulgazione sulla conoscenza della civiltà nuragica all’interno delle scuole sarde di tutti i livelli. In particolare”, sottolinea ancora Vargiu “sta partendo un Master Junior rivolto specificamente alle scuole superiori, con patrocinio della Fondazione di Sardegna, del Banco di Sardegna e dell’Assessorato alla Pubblica Istruzione che coinvolgerà studenti di tutta l’isola”. Partendo da questi presupposti il Presidente dell’Associazione 'Sardegna verso l’Unesco' si dice fiducioso sull’ottenimento della bollinatura dell’Unesco, ma le ambizioni sono ancora più ampie: “Vogliamo restituire alla Sardegna un'identità unica e riconoscibile che può essere la sua carta vincente spendibile in un contesto globale: un volano non solo culturale e scientifico ma anche economico e turistico”.

È poi intervenuta Marcella Marini, componente dell’associazione e referente nel Comune di Quartu: “Il patrimonio culturale si conferma sempre più una risorsa strategica per l'economia, offrendo grandi possibilità di sviluppo e occupazione. Un settore in cui la Sardegna potrebbe dominare, essendo già una importante meta per il turismo balneare. Quartu sotto questo punto di vista partirebbe avvantaggiata essendo una città ricca di beni archeologici, anche e soprattutto con riferimento alla civiltà nuragica. Questa importante iniziativa trasversale serve per far accrescere la conoscenza e la consapevolezza soprattutto nei giovani, perché la nostra terra può offrire tanto anche sotto il profilo culturale. E la cultura può generare economia. Sono convinta si possa e si debba puntare sulla rivalutazione della nostra storia per farci conoscere dal mondo intero. Ma perché ciò diventi realizzabile bisogna prima di tutto sensibilizzare i sardi. Ed è quello che tutti insieme stiamo cercando di fare portando avanti questo bellissimo progetto”.

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Aggiornamento:
05/11/2021, 16:17

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