EX CONVENTO, IN MOSTRA LE OPERE DELLO SCULTORE E COLLAGISTA GIOVANNI SERRA

Dal 10 al 16 giugno presso l'ex Convento sarà visitabile gratuitamente la nuova mostra antologica 'Effetto Serra', una collezione di opere dell'artista Giovanni Serra dal 1980 al 2023. L'inaugurazione dell'esposizione, patrocinata dal Comune di Quartu Sant'Elena, è in programma sabato 10 giugno alle ore 18.30.

Data:
6 giugno 2023

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Dal 10 al 16 giugno presso l'ex Convento sarà visitabile gratuitamente la nuova mostra antologica 'Effetto Serra', una collezione di opere dell'artista Giovanni Serra dal 1980 al 2023. L'inaugurazione dell'esposizione, patrocinata dal Comune di Quartu Sant'Elena, è in programma sabato 10 giugno alle ore 18.30.

Nato a Cagliari nel1953, Giovanni Serra fin da ragazzo si è dedicato alla scultura. Ama definirisi "allievo del mio in", per raccontare i suoi inizi da autodidatta, prima di affinarsi e trovare la sua personale cifra stilistica. Attualmente lavora la materia - legna, pietra e bronzo - fino a cavarne opere di grande contenuto poetico. Le sue mostre personali e collettive hanno interessato tutta l'Isola e anche città oltremare, con importanti riconoscimenti conseguiti nel 1995 e nel 2007.

Effetto Serra – La salvaguardia dell’ambiente è da sempre un grande problema. Importante perché nel mondo ci viviamo, ci vivremo e ci vivranno i nostri discendenti. Produciamo tanti di quei rifiuti, anche singolarmente, che diventa sempre più difficile stoccarli. Già da diversi anni, certo non per risolvere il problema, ma per denunciarlo, esiste tra gli operatori visivi una metodologia d’operazione trasversale che si chiama recycling art e consiste nel creare opere d’arte riciclando l’usato e la spazzatura. Giocando con certi elementi oltreché con le parole, nasce la mostra Effetto Serra, con i collages di Giovanni Serra sul tema della modernità, dell’industrializzazioe massiva e dei suoi (collaterali) derivati. I quadri parafrasano i paesaggi dipindi mettendo in evidenza, più che l’idillio, il dramma. Colori travisati che – manca il verde del paesaggio campestre – denotano le brutture degli agglomerati industriali e delle discariche. Il collage stesso viene scelto ad hoc da Giovanno Serra per far rientrare nel dipinto la realtà vera e propria: i rifiuti non si autoreferenziano, non si autorappresentano, sono. E rientrano in tale discorso anche le cornici prodotte con legni trovati e di riciclo, come compaiono nel quadro resti di studio del pittore. Serra arriva infine a sostenere che sarebbe bello non trovare più gli elementi che ha utilizzato nelle sue opere perché ciò significherebbe che la spazzatura, le scorie, le discariche avrebbero una collocazione lontana dalla natura. (Massimoantonio Sanna)

Forme e colori – Nei collages proposti da Giovanni Serra siamo di fronte a una disintegrazione di figura e oggetto, con forti incidenze di ritmi e scansioni che generano impulsi intessuti di colori decisi, mediterranei, con campiture alle volte tortuose, come l'animo umano, rapito dalla libera architettura dell'immagine. O se vogliamo, siamo partecipi dell'opera di ricomposizione di una natura precedentemente sottoposta a sfaldatura. Serra privilegia la carta con minimi interventi metallici che ricordano i molluschi fossili dell'era secondaria. (Antonio Turnu)

La materia ha un'anima – In Giovanni Serra la tematica fondamentale delle sue opere è costituita dalla relazione uomo-natura. Nel suo credo artistico l'uomo rappresenta un universo così come la natura, attraverso il loro spirito. Le sue sculture, a ben osservarle, sono segni per spazio e tempo. Attraverso la sua espressione plastica Serra dimostra, con la mobilità e la complessità della forma, una predilezione inconfondibile per la verticalità (e dove ciò non avviene è perché la materia da lavorare non lo consente). Lo scultore si preoccupa di creare con lo studio dello spazio una scultura più densa. Le sculture nascono dopo schizzi in cui l'artista da vita, già sulla carta, a quello che sarà l'effetto dell'opera finita. Nel bronzo poi le superfici non vengono mai rese lucenti, ma hanno le rugosità naturali della fusione. Tutto questo suo operare intensifica l'alternanza tra materia e forma, con un'espressione artistica molto raffinata. (Paolo Pais)

 

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Aggiornamento:
06/06/2023, 17:22

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