GIOVEDÌ 3 NOVEMBRE A SA DOM'E FARRA SI RACCONTANO I 'CONTUS DE FORREDDA'

La rassegna “Sì Ghètat Custu Bandu” proseguirà anche nei mesi di novembre e dicembre.

Data:
2 novembre 2022

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La rassegna “Sì Ghètat Custu Bandu” proseguirà anche nei mesi di novembre e dicembre. Il lungo calendario di iniziative dedicate alla tradizione, voluto dall’Amministrazione comunale e organizzato con la collaborazione delle associazioni cittadine riunitesi in consorzio, ha rimesso in luce Sa Dom’e Farra dopo anni di buio, e la cittadinanza ha dimostrato di gradire, partecipando sempre numerosa.

Città di Quarto 1928, Su Idanu e Su Scrignu de Campidanu, le associazioni riunitesi in consorzio, coadiuvate anche da Nodas, Femminas e Boxis Campidanesas, proseguiranno nell’opera di alimentazione della memoria e del folklore, incentivando la conoscenza e l’orgoglio per le usanze del territorio. I valori identitari quartesi vengono ripresi, raccontati, valorizzati, con una lettura moderna e attuale, capace di unire le generazioni e di rivitalizzare l’interesse dei più giovani.

La rassegna prevede un altro appuntamento questa settimana con ‘Contus de forredda’, in programma giovedì 3 novembre, alle ore 17, a cura dell’Associazione Femminas. L’iniziativa intende riportare i partecipanti all’atmosfera che si viveva un tempo, intorno al focolare domestico, al braciere acceso, che fungeva da punto di raduno della famiglia, anche perché spesso era l’unico ambiente riscaldato delle vecchie abitazioni.

Ed è proprio in quella stanza che venivano tramandate le leggende popolari, formatesi in tempi lontani e spesso capaci di far rabbrividire bambini e adulti. Sono storie che oralmente sono passate di generazione in generazione, nate anche per spiegare i fenomeni sociali che caratterizzavano le comunità agro-pastorali, dalla morte alle carestie, sino al furto di bestiame, e ora rappresentano un baluardo di conoscenza trasmessa esclusivamente in forma orale.

I ‘Contus de forredda’ rappresentano oggi uno scrigno di saperi e conoscenze ataviche da tutelare e divulgare, per evitare finiscano persi per l’avanzare della modernità, nella quale la vita procede frenetica, dimenticando i ritmi della lentezza, dell’incedere delle stagioni, del calore umano e spesso anche dei costumi e della cultura locale.

Qual momento migliore della settimana di Halloween, quindi, per riaccendere i riflettori sulle tradizioni popolari sarde, comprese quelle legate ai tesori nascosti in tempi lontani, magari custoditi da mostri e demoni, e quindi incentrati su superstizione e paura? A Sa Dom’e Farra continua così il percorso di coinvolgimento, aggregazione, conoscenza e rispetto del patrimonio di cultura materiale e immateriale di Quartu.

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Aggiornamento:
02/11/2022, 17:18

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